Chi non dubita non cubita


mercoledì 14 maggio 2014

LE OSSESSIONI DI MATTEO


























Matteo è il più bravo di tutti, il primo della classe, e, come a scuola, prende più voti di tutti. 
Ovviamente a scuola ogni studente i voti li prende per sé, mica per gli altri. E lui pure.
Sennò dove starebbe tutta la sua bravura?

Però, a parte queste elementari considerazioni, io, che da sempre studio i comportamenti umani di comunicazione pubblica, leggo nelle sue parole (tante) qualche tendenza di tipo ossessivo.

L'ossessione si manifesta col continuo ripetersi di atteggiamenti e frasi illuminanti.

La più grande ossessione di Matteo è l'età. Non c'è occasione pubblica in cui il soggetto in questione non ricordi (caso mai ce lo fossimo scordato) che lui è giovane.
Ce lo siamo beccato quando aveva 35, poi 36, 37, 38, ora 39 anni. E non potevamo far finta di non saperlo, dato che ogni volta ce lo ha ripetuto, e continua a farlo. Non sono mancate occasioni in cui ha civettuolamente fatto notare che al tempo di quello o di quell'altro personaggio politico lui aveva 8, o 12, o 15 anni... 
Un'ossessione, quella dell'età, che lo ha portato a bruciare le tappe del successo. Ma, per caso, qualche fattucchiera gli ha pronosticato una morte prematura?
Gli auguro davvero di no. Ma mi domando: a quale limite di età smetterà di bucarci i coglioni con quel suo cazzo di "gioventù"?

Come se non bastasse, ora che è diventato premier, al dato anagrafico aggiunge quello del periodo di premierato. La sua tiritera è diventata questa: "Ho 39 anni e sono presidente da 68 giorni". O 70, 71, 72, 73...
Purtroppo l'ossessionato è in video ogni giorno, e da buon ossessionato fa di tutto per ossessionare anche chi lo ascolta. E siamo in tanti, cazzo...

Un'ossessione fissa, sia pur non confessata, dev'essere per Matteo quella di somigliare il più possibile al suo mentore Berlusconi. 
Ce ne siamo accorti tutti, e la sua firma, confrontata con quella del maestro, tradisce visivamente l'ossessione. Vediamola.






Altre ossessioni del bravissimo Matteo sono il gioco e la faccia.
Le sue frasi preferite sono "Mi metto in gioco" e "Ci metto la faccia".
Gli auguro di non doversi mai occupare di water-closet...
In tal caso chi tirasse lo sciacquone potrebbe quanto meno liberarlo dalle sue ossessioni.
Uno vorticoso, umido shock sarebbe salutare sia per lui che per la nazione.

Ma non preoccuparti Matteo, non sei il primo, e di certo non sarai l'ultimo capo supremo a presentare segni di ossessività.
Pensa a Nerone o a Caligola.
Già, anche loro erano giovani...


Gianni Greco

sabato 22 febbraio 2014

MATTEO, TE L'AVEVO DETTO!



Matteo è un allegrone. Mi conosceva da molto prima di quando io conobbi lui. Era un ragazzo quando mi ascoltava per radio, e dai miei programmi ha succhiato il meglio (o il peggio?) quanto a furbinaggine.  
Mi scriveva come un qualsiasi fan su Facebook:



Dei personaggi del mio programma Il Sondazzo preferiva Il Nacchero, un bookmaker becero che accetta scommesse clandestine, e in particolare gli piaceva parecchio la Lotteria Lecca-e-Trombi, basata su leccamenti di capezzoli femminili cosparsi di nutella. Così mi scriveva a proposito del suo assessore Massimo Mattei:



Ma non si limitava a queste cose, andava oltre, chiedeva suggerimenti, perché sembrava tenesse molto ai miei pareri:



Io le idee gliele detti, dettagliatamente, e mi parevano pure molto buone, ma per la verità lui non le tenne in alcuna considerazione.
Matteo è un tipo che ama molto fare di testa sua. E a quanto pare gli conviene assai per la propria carriera. 
Avendo presto inquadrato il tipo, gli feci una profezia:



E cosa rispose lui? Beh, la sua risposta fu falsissima:



Lui sapeva già qual era il suo obbiettivo, e aveva sparato una battuta di apparente modestia, ma di scoperta e ingenua ribalderia.

Il 22 settembre 2009 io già sapevo, e gli davo 10 anni: lui mi ha preso in parola, si è impegnato e ci ha messo anche meno.


Matteo, te l'avevo detto!

Ma ora tocca a te. Non posso farti altre profezie, ti lascio solo.
Riuscirai a farcela senza di me?


I' Nacchero.
Alloraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!


(Gianni Greco, il "G")