Chi non dubita non cubita
giovedì 29 dicembre 2011
UN ANNO DI MERDA
Gli anni con l'uno da un po' di tempo a questa parte non sono granché.
Il penultimo fu il 2001, quello delle Torri Gemelle, per intenderci, e dell'introduzione nel nostro culo dell'euro.
Tutto cambiò, quell'anno, e non in meglio.
Dopo dieci anni di passione, durante i quali ci siamo visti raddoppiare le spese ma non gli stipendi, in cui siamo diventati tutti più carogne, anni che hanno visto persino la recessione delle libertà, in primo luogo quella di opinione, falcidiata da censure, comitati moralizzatori, privacy, authority, par condicio, telefoni azzurri e di tutti i colori, anni in cui anche i volti dei bambini sono diventati sconci, da oscurare come fossero passere al vento, e le passere sono state trattate come i volti dei bambini, facendo mettere le mutande alle maialette televisive notturne...
Dopo dieci anni di abbrutimento da reality-show, porte a porte, pubblicità, bla bla politici e letame televisivo vario, berlusconismo, prodismo e sbrodismo a gogò, siamo approdati (e abberlusconati) all'anno più merdoso della nostra vita.
Il 2011.
Quante manovre? Scusate, ho perso il conto. So solo che sono state fatte sulle nostre palle, e non sono servite a nulla. Siamo sempre gli stessi stronzi di prima, anzi, di più.
Ma come abbiamo potuto asservirci a certe facce, a certe evve mosce? Persino il moscio pistolino del Presidente uscente ha goduto più di noi.
E verso la fine di questo anno terribile, giusto prima di Natale, con un tempismo degno di Attila, arriva Monti, il castigamatti, per castigarci ben bene.
I matti siamo noi. Noi che non ci ribelliamo, che abbiamo dimenticato il significato di parole a volte utili come rivoluzione, noi che siamo stati traditi anche dal calcio, grande fede italica, non meno fallace di quella nel Vaticano.
Ce lo meritiamo, evidentemente. Infine è sempre il popolo che si prende tutte le colpe. Un popolo di brutti, sporchi e cattivi evasori, ma che evaderà sempre di più: conseguenza fisiologica, quando si alzano le tasse.
Non si è capito un cazzo. Ma che si diventa professori a fare?
Suggerisco l'istituzione di una Facoltà delle Stronzate.
Laurea breve. Grandi possibilità di impiego. Lavoro assicurato, magari in banca.
Ho l'impressione però che la tradizione negativa degli anni con l'uno debba essere presto interrotta, per far posto a quella degli anni col due.
Perché il 2012 si prospetta già come supermerdoso.
Ma io sono un tipo positivo, ottimista, e spero, spero sempre.
Nella fine del mondo.
Gianni Greco