Me ne accorsi già da ragazzo, quando al calcio ci giocavo.
Io scendevo in campo con il candore del puro, tentavo di giocare, ma non appena quei fottuti difensori più grossi di me si accorgevano che ero veloce, guizzante e col senso della porta, mi buttavano giù, senza complimenti, poi alzavano le braccia e si allontanavano come a dire che loro non avevano fatto niente, poverini. Mi hanno rotto più maglie di quanto fossero rotte in culo le loro madri.
Mi piaceva il calcio, ma non mi piacevano i calciatori.
Io evidentemente ero un ospite in quella conca di stronzi.
Li mandai tutti a fare in culo e cominciai a elaborare una teoria: il gioco del calcio è disonesto. E insegna disonestà.
Così lo scrissi anche in un mio libro già 17 anni fa*.
Quelli che mi fanno pena sono i tifosi, così portati a essere presi per il culo da questi disonesti che tirano per la maglia, negano i propri falli e simulano quelli degli altri, sputano continuamente e a volte anche in faccia agli avversari, allungano le gambe per fare male, protestano anche quando sanno di essere in torto, hanno un concetto tutto loro delle linee bianche del campo, e quando va bene insultano sanguinosamente avversari e arbitri, a volte pure il pubblico.
Personaggi che guadagnano tanto da fare vergogna, ma che hanno un seguito immeritato, di poveri masochisti che si affezionano a chi pensa solamente a guadagnare di più, e non certo a chi in definitiva consente loro di farlo.
Masse sterminate assorbono disonestà allo stadio, e quel che è peggio tanti vivono il calcio come una ragione di vita, e non vedono oltre la palla, trascurando anche le proprie.
Tutto questo mentre i musei sono praticamente deserti, le biblioteche abbandonate, i monumenti ignorati.
Vivo a Firenze e ne so qualcosa. Inoltre ho lavorato per 25 anni in una radio che aveva anche un programma sportivo (laddove per sport si intende unicamente il calcio con ossessiva attenzione per la squadra locale), e ho visto e sentito cose che mi hanno fatto rizzare i capelli anche sotto la cuffia. Gente completamente assorbita dai risultati di una partita, da una cazzo di classifica, dal gioco di un calciatore o dalla dipartita di un altro che credevano dedito con lealtà ed amore alla squadra. Ho visto e sentito persone piangere.
Per fortuna solo di striscio, perché il mio programma era ben altro.
Il calcio è disonesto, e un pallone che entra in rete può non essere entrato: anche il gol è un'opinione. E sorvolo su calciopoli e le partite truccate, il non plus ultra della disonestà.
Per tutto ciò non seguo da tempo immemorabile questo splendido sport, e mi piange il cuore di perderlo, perché è sicuramente il più bel gioco di squadra del mondo.
Ma anche il più disonesto.
Preferisco fare il tifo per la mia Fiorentina:
Leonardo
Dante Masaccio
Brunelleschi Della Robbia Ghiberti
Botticelli Giotto Michelangelo Donatello Cellini
Allenatore: Lippi (Filippo)
GOOOLLLLLLLL !!!
Gianni Greco
* "Il Sondazzo" - Provocazioni telefoniche agli italiani con spruzzi biografici del provocautore - Francesconi Editore, Lucca. 1995.