Chi non dubita non cubita


martedì 10 gennaio 2012

CHE PENA I POLITICI, DICE MONTI MALINCONICO


Allora sono tutti uguali!
Questa è la prima cosa che viene in mente pensando al caso Malinconico.
Politici, professori... tutti uguali, porcaccia della miseria (nostra).
La seconda è: che malinconia!
Tanto per restare in tema.


M'immagino Monti con gli occhi diventati da acquosi a lavosi, cioè colmi di lava vulcanica, che riceve il sottosegretario Carlo Malinconico, uno dei suoi più stretti collaboratori, da lui stesso prescelto tra gli eletti salvatori della Patria, dopo lo scandaletto della vacanza lautamente pagatagli dallo sghignazzatore de L'Aquila.


Perché Monti sembra buono e caro, ma è un duro, sapete? 
C'è il caso che gli abbia detto, con la bocca schiumante di rabbia pressoché canina: "Che mi hai combinato, birichino?".
No, eh?
Forse è più facile che si sia espresso così: "Bruttostronzomihaifattofareunafiguradimerdatirendicontochehoappenadettocheipoliticimifannopenaetuprendiisoldidauntiziocompromessoconlagiustiziaetenefaiaccorgere!". Tutto d'un fiato. 
E avrà aggiunto: "Fuori!".


Al che il povero Triste si sarà avviato malinconico verso la porta dopo aver rassegnato le proprie dimissioni. 
(Ho detto bene?).


E' così che il popolo italiano perde la fiducia in chiunque sieda sulle poltrone del potere. Perché il ragionamento che fa è questo: tutti fanno di tutto e poi si dimettono (se si dimettono) solo quando si scopre la magagna. E se ne scopre una su mille. Forse centomila. 
Come dar torto al comune sentire?
Come si può credere a uno a cui pagano la casa o a un altro a cui pagano le vacanze, entrambi, poverini, del tutto ignari...
Ma che ci prendono per il culo?


Cazzo, a me non pagano mai nulla. O come mai?
Guardate, che accetterei.
Ma me ne guarderei bene se avessi una posizione di responsabilità nei confronti del mio Paese. E specialmente se fossi strapagato dai poveri contribuenti del Paese stesso.
Semplicemente: vergogna!


Come sappiamo, perché l'ho già scritto nel precedente capitolo di questo libro di storia, a Mario Monti tutti leccano il culo, e non si sa bene perché.
Continueranno a farlo, e, tranne qualche fazioso giornalaccio, minimizzeranno questo piccolo inconveniente, tra l'altro a quanto pare esente da implicazioni penali. Ci passeranno sopra. Come quando si passa sopra a una merda, e, pestandola, si esclama: "Porta fortuna!".
Fortuna una sega! Senti che puzzo!


E lo ieratico Monti, glielo consiglio caldamente, si esima dall'esprimere, nel suo presunto humour anglosassone, la pena che gli fanno i politici.
Perché i professori, davanti ai soldi, fanno altrettanta pena.
E anche di più, se si atteggiano a salvatori delle banche... oh, pardon... delle bianche, rosse e verdi sorti d'Italia.
Ehm...


Gianni Greco