Chi non dubita non cubita


giovedì 10 novembre 2011

DUBITAVO DI SILVIO. ORA DI CHI?



Silvio qua, Silvio là, Silvio tromba, Silvio fa i propri interessi, Silvio ha le cause in tribunale, fa le leggi ad personam, va con le minorenni, racconta le barzellette, compra i deputati, fa le corna, prende per il culo la Merkel (dubito però che la prenderebbe per il culo di ciccia, quell'inchiavabile culona)... 
Cazzo, ma quando ha annunciato le dimissioni nessuno lì per lì ha fatto salti di gioia. Comincio a dubitare dei miei precedenti dubbi.


Sì, lo ammetto, ho dubitato di Silvio, ho pensato che fosse un premier da operetta, ho addossato a lui, nella mia mente dubbiosa, il disastro finanziario dell'Italia. Ho avuto persino il dubbio che aiutasse economicamente solo le troie che gliela davano e i magnaccia che gliele portavano. Ho addirittura dubitato che se gli avessi chiesto dei soldi io, che la fica tra le gambe non ce l'ho, me li avrebbe dati. Ma sarò malfidato!


Al ferale annuncio della dipartita del cavaliere disarcionato i mercati dovevano festeggiare. La borsa doveva salire. Il maledetto spread doveva calare. Ma i mercati non hanno festeggiato una sega, la borsa è scesa a picco, lo spread ha fatto il suo maledetto record...
E allora di chi ho dubitato io, di un santo?
San Silvio, perdonami, io speravo di vedere sul viso dei vari Di Pietro, Bersani, Bindi, Letta (Enrico), Vendola, Casini, Fini e compagnia brutta un sorriso di sollievo, e invece li ho visti più cupi di prima.
Era comodo chiedere le dimissioni di uno senza prendersi le sue responsabilità. E ora, bischeracci?
Madonnina mia, non se ne salva uno...
No, ma c'è Renzi, lui salverà l'Italia. Perché? Ma perché è giovane, no?
Ehm... dubito però che la gioventù possa bastare. Anzi, forse è proprio nefasta. Pensa se Berlusconi fosse sceso in campo a 35 anni: per quanto tempo in più ce lo saremmo trovato fra i coglioni?


Mi capita di guardare una vecchia cartolina di centotrent'anni fa: non c'erano auto, non c'era la TV, il mercato era solo quello della verdura, non c'era l'euro... e non c'era Silvio.
Poffarbacco, adesso dubito della nostra epoca, vorrei aver vissuto a quei tempi... Ma oggi sarei già morto, e i morti, si sa, non dubitano.
Sono fregato, minchia, non c'è alcun dubbio.


Gianni Greco