Chi non dubita non cubita


lunedì 21 novembre 2011

PORCO DIO-DENARO!


Ma chi l'ha inventato il denaro?
Sicuramente qualche furbo che è morto molto prima di vederci diventare tutti imbecilli.
L'asservimento a questa anomalia del mondo ha ormai raggiunto livelli insopportabili. Non si sente parlare d'altro in ogni ambiente, TG, talk-show, bar, treno, tram, autobus, camere da letto.


Tutto iniziò col baratto: io ti do una cosa a te, tu mi dai una cosa a me. Sei mucche per una moglie. Troppo. Vanno bene due pecore per un pompino? 
E via così barattando.


Ma erano tempi reali, in cui tutto era solido e vero: non si buttava via nulla, non si producevano montagne di rifiuti, giusto qualche osso scarnito, e magari si riusava anche quello.
La qualità dei manufatti prodotti era molto più alta di quella di oggi, che è concepita a termine di scadenza non per esseri umani, ma per consumatori.
La crescita di una nazione non si misura più sulla capacità, sull'ingegno, sulla cultura, ma sul PIL, Prodotto Interno Lordo: la miglior definizione che abbia mai sentito della merda.


E i grandi capitali, le cifre astronomiche di cui sentiamo parlare ogni giorno, sono assolutamente inesistenti. La Borsa ha perso o guadagnato miliardi? Tutto virtuale, fittizio, intangibile. 
I soldi ormai non sono più nemmeno visibili: sono diventati Dio.


Il nostro nuovo Dio, come quello ormai passato di moda con l'occhio nel triangolo, è in cielo, in Terra e in ogni luogo. 
Dio-denaro ti vede se ti fai una pugnetta in bagno, e ti punisce perché non hai speso soldi con una puttana; sente i tuoi pensieri e ti promette l'inferno se osi esprimere sentimenti gratuiti come l'amore o desidèri a costo zero come una passeggiata in un bosco dove non c'è niente da comprare.
E il settimo dei suoi Dieci Comandamenti è: Ruba!


Rubando onorerai il tuo nuovo Dio, rinnegando quello vecchio, che improvvidamente mandò in giro un Figlio scalzo e ignudo, senza il becco di un quattrino, che si lasciò tradire per la misera somma di trenta denari. Roba da poveracci.
Meno male che, dopo, la Chiesa nata su quella miseria si è rifatta, cambiando Dio molto prima dei banchieri.


Vorrei che il vero valore dell'Umanità fosse espresso in poesia, in arte, in bellezza, in moti dell'anima, in palpiti del cuore. 
E che una Rivoluzione Naturale debellasse tutto quello che ha dato un prezzo anche a un bacio, ha messo il cartellino anche a uno sguardo.


Voglio comprarmi il mondo con un sorriso, a costo di finire abbrustolito nel girone degli illusi. 


E, dubbiosamente, sorrido.


Gianni Greco